Maronnasanta! Che incubo!!!

Sono sulla mia Superglide Custom, su una strada di Milano a me ben nota. Non so perche' sono li' (forse sto tornando da casa di mio fratello, la strada e' quella), so solo che sto andando pacifico e felice.
A un certo punto, dietro di me, altre due Harley.
Mi si affiancano al semaforo.
Una e' degli anni '30-'40, almeno credo, l'altra e' un'antica Harley del 1909, quella col primo bicilindrico: praticamente una bicicletta col motore.
Il motociclista su quest'ultima sghignazza e mi fa: "Va bene andar tranquilli, ma lasciaci passare, che non si puo' essere cosi' fermi!".
Resto basito. Non mi sembrava d'andare cosi' adagio.
Al verde provo a partire con un po' piu' di brio ma... niente. La moto del 1909 mi da' via come un missile, come fossi seduto su una pila di mattoni.
In effetti l'ago del tachimetro sale faticosamente fino ai 20 km/h, anche a manetta spalancata, e la moto emette appena rumore, come se il motore andasse ad aria compressa.
Intanto i due motociclisti di prima si fermano a un bar e mi guardan passare con compatimento.
Mi avvicino a un semaforo. Sono sul viale perpendicolare alla strada su cui ero prima, PRIMA che la incroci. Vabbeh, nei sogni succede questo e cose anche piu' strane, come trovarsi dietro un'Harley del 1909 il cui unico esemplare esistente conosciuto si trova al museo H-D di Milwaukee...
Manco a dirlo, l'incrocio e' zeppo di vigili. So di avere le marmitte non omologate.
Porca boia...
Mi fermo al semaforo e quelli mi guardano come avvoltoi.
Parto pelando appena il gas, per non insospettirli.
Macche', la moto lascia lentissimamente la linea d'arresto ma con un fragore lacerante: sembra un mitragliamento a bassa quota... ma fatto da un aquilone.
Mi aspetto il fischietto, invece niente. Di nuovo, con esasperante lentezza, l'ago del tachimetro striscia verso i 20 km/h, mentre cerco di sospingere avanti la moto per pura forza di volonta'.
Mi sveglio.
Mamma mia! :O