non è una scampagnata in moto ma ve lo dico lo stesso :)
sono appena tornato dai Paesi Bassi, una botta e via tra ieri e oggi
atterrati io e Cloe a Eindhoven a mezzogiorno di ieri, preso il bus per Best e poi per Tilburg per andare in visita al birrificio dell'abbazia di Konigshoeven dove i monaci trappisti preparano le varie versioni di La Trappe :D
ovviamente sul tardo pomeriggio dopo il tour ero già alticcio, per fortuna che poi non guidavo :)
tornati a Eindhoven per lasciare i bagagli in albergo, cena con una bistecca di cinghiale e incontrato un amico che è la da una ventina di giorni per l'erasmus e altro paio di giri di birra nel centro di Eindhoven
oggi doccia, pranzo e rientro ;)
interessante. perchè non scrivi un articolo con foto, così tutti lo possono leggere?
a breve ;)
Attenzione: Post ad alto contenuto di ottima birra, sconsigliata la lettura agli astemi e ai bevitori di birra da discount
Weekend a Eindhoven – Toccata e Fuga in Malto maggiore
Io e Cloe ci addentriamo nello scalo di Orio al Serio (BG) e dopo aver sbranato una brioche al bar, sbrighiamo le formalità di imbarco bagagli, perquisizione e imbarco; alle 10.20 circa l’aereo decolla verso Ovest in una giornata con un sole micidiale e senza una nuvola in cielo.
L’aereo presta il fianco destro alle montagne sopra Bergamo e lo spettacolo è notevole, specialmente poi quando passiamo sopra il lago di Como prima di salire in quota; atterriamo poco prima di mezzogiorno a Eindhoven e localizzata la pensilina del nostro bus (145 per Best) lo attendiamo pazientemente.
Dopo aver augurato le emorroidi gonfie (per non dire peggio) all’autista del suddetto che non si è nemmeno fermato e ci ha costretto a prendere 2 panini fetidi e tuttavia carissimi al bar dell’aeroporto, riusciamo a salire dopo 30 minuti sul bus successivo che ci scarrozza fino alla stazione di Best, passando per zone semi-rurali o paesini comunque avvolti da aiuole fiorite, contro vialetti con siepi, canaletti costeggiati da alberi molto ben curati.
Un “caffè” impossibile ci aiuta a passare la mezzoretta che ci separa dall’agognato bus che ci porterà verso Tilburg e finalmente scendiamo alla fermata Trappistenkloster (più chiaro di cosi) in vista dell’abbazia di Koningshoeven, una piccola roccaforte medievale con tanto di fossato e ponte levatoio; ci addentriamo nel vialetto che ci porta al pub delle birre La Trappe (alla spina ovviamente!), le uniche trappiste non-belghe
http://it.wikipedia.org/wiki/La_Trappe
http://it.wikipedia.org/wiki/Birra_trappista
http://en.wikipedia.org/wiki/De_Koningshoeven_Brewery (non c’è la pagina italiana)
Inganno l’attesa del tour guidato con una Blonde, priva della corposità delle sorelle maggiori ma dissetante e gustosa; segue un filmato con proiettore e spiegazione in inglese della storia del monastero e dei monaci che lo abitano (20, gli unici al mondo a conoscere le ricette delle birre); questo degustando la Isid’Or, una brassata “limited edition” in onore di Padre Isidorus Laaber, fondatore dell’abbazia; inutile dire che le mie papille gustative danno un party in bocca; per inciso i ricavati da questa birra “special” saranno interamente devoluti ai monaci in Uganda, profughi per via delle violenze in Kenya, che stanno costruendo un nuovo monastero.
Ci aggreghiamo a un gruppo di tedeschi in visita e ascoltiamo le nostre guide, estremamente disponibili e cortesi, che in inglese ci conducono attraverso i magazzini di stoccaggio, le linee di imbottigliamento, le camere di fermentazione e soprattutto nei locali di cottura della birra con i leggendari tini di cottura e le caldaie per la lavorazione del mosto di birra e il filtraggio; ci viene mostrato anche il vecchio forno usato per la panificazione e la zona agricola coltivata dagli stessi monaci; il tour si conclude con una Bockbier in compagnia di qualche stuzzichino della casa e un assaggio di Isid’or, tutto compreso ovviamente! (si, l’avevo già assaggiata ma non diteglielo..)
Il tempo di una veloce visita alla foresteria per caricare qualche litro di divinità liquida nel mio trolley e ci prepariamo a prendere il bus per il rientro, schivando per un pelo un improvviso quanto rapido acquazzone.
Arrivati a Eindhoven cerchiamo di orientarci fuori dalla stazione centrale seguendo le interminabili piste ciclabili che hanno tanto di semafori dedicati e arriviamo nel centro, zona pedonale strapiena di negozi e locali, molliamo il bagaglio in albergo e andiamo in cerca di un ristorante serio per vendicarci dei panini infimi dell’aeroporto; un breve tour del centro spazia dallo stadio cittadino del PSV fino alla cattedrale di St. Catharina, molto suggestiva con l’illuminazione di notte.
Alla fine optiamo per la Steak House dell’hotel dove sbraniamo una bistecca di cinghiale con castagne, funghi e salsa al rosmarino bagnandola con una Tripel (ma va?); per la serata ci incontriamo con un amico che abita a Eindhoven da una ventina di giorni per lavoro / studio che ci illustra brevemente la via dei locali notturni (leggasi ci porta in uno dei miglior pub) dove tra una cazzata e l’altra rallegro il mio fegato con una acidula ma dissetante Saison alla spina e chiudo con una Serafjin ambrata in bottiglia… buona notte!
La mattina dopo si dorme di brutto, poi una doccia ristoratrice e via..fuori dall’albergo per un ultimo giretto per la zona centrale, quasi deserta, ma la giornata ci regala un sole splendente per avviarci alla stazione affiancata da una marea di biciclette parcheggiate, il vero mezzo di trasporto di questa città, non come i bus (puliti e moderni, ma carissimi!)
Arrivati in aeroporto.. beh, che ve lo dico a fa?
Salute!
Rob
enjoy ;)
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