L'avancorsa, questa sconosciuta

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L’AVANCORSA, QUESTA SCONOSCIUTA

Leggendo la scheda tecnica di una qualsiasi motocicletta leggiamo un valore in mm che esprime l’avancorsa, una delle grandezze fondamentali che caratterizzano la ciclistica. Tale misura è molto più di un semplice numeretto, dato che, come vedremo meglio più avanti, influisce direttamente sulla stabilità e sulla maneggevolezza del veicolo a due ruote

Partiamo dalla considerazione che tutte le moto presentano un asse di sterzo. Questo asse risulta inclinato,rispetto alla verticale, di un certo angolo, che chiameremo angolo di inclinazione dell’asse di sterzo o (per come meglio lo conosciamo noi) RAKE.
Dopo questa breve premessa possiamo facilmente definire l’avancorsa come la distanza del punto d’intersezione della proiezione dell’asse di sterzo con il terreno e il punto di contatto della ruota anteriore con la medesima superficie.
L’avancorsa dipende strettamente sia dall’angolo di inclinazione dell’asse di sterzo che dal diametro della ruota.

Prendendo in esame una qualsiasi moto noteremo però che l’asse del perno della ruota difficilmente giace l’ungo l’asse di sterzo, ma è avanzato di una certa distanza che viene chiamata offset o avanzamento,questo parametro permette di modificare il valore dell’avancorsa indipendentemente dall’inclinazione del canotto di sterzo e del diametro della ruota. In genere l’avanzamento viene ottenuto dall’adozione ormai universale di piastre di sterzo (che hanno lo scopo di aumentare l’angolo di sterzata) che traslano la forcella in avanti rispetto all’asse di sterzo, oppure utilizzando piastre di sterzo che hanno gia’ una loro inclinazione

Una particolare attenzione la merita anche il pneumatico, poiché il contributo della ruota non deve essere trascurato in favore delle grandezze geometrica sopra menzionate: il comportamento della moto è talmente sensibile all’avancorsa che è sufficiente montare gomme con un’altezza della spalla diversa per avvertire piccole differenze di risposta dello sterzo.

In genere si può affermare che più l’avancorsa è grande più la moto è stabile, ma allo stesso tempo concorre a limitare la maneggevolezza percepita dal pilota.

Infatti se è grande, è più grande un fenomeno chiamato effetto raddrizzante che porta a conservare il moto rettilineo della moto, con conseguenti vantaggi per la sua stabilità,per cui si può ben capire come un valore positivo ed elevato del momento raddrizzante comporti alla motocicletta una guida direzionalmente stabile,(in cui lo sterzo tende facilmente a ritornare dritto dopo aver incontrato un ostacolo indesiderato, come può essere una buca o un sasso).

Se è piccola, invece, si ha una moto meno stabile direzionalmente, ma più reattiva e maneggevole nei percorsi misti.

Arrivati a questo punto, sorge però l’eterno dilemma di trovare un compromesso tra stabilità a maneggevolezza. Avere un buon effetto raddrizzante, infatti, può portare dei benefici quando si viaggia in autostrada o su percorsi veloci, ma può diventare un limite nel traffico cittadino o, più in generale, quando la moto deve essere in grado di poter variare facilmente e velocemente la sua direzione.
Naturalmente non si può giudicare il comportamento della moto esaminando esclusivamente gli effetti dovuti al valore dell’avancorsa anche se abbiamo visto come la stabilità e l’agilità di una moto siano fortemente influenzate dall’entità della stessa.

Ma esiste un valore ideale?

Guardando il panorama motociclistico si può osservare come, in genere, moto con vocazione turistica ne abbiano una notevole, mentre al contrario moto sportive prevedono valori più contenuti per garantire rapidi cambiamenti di direzione.
Tuttavia queste considerazioni sono del tutto approssimative in quanto l’avancorsa può dare una corretta indicazione della maneggevolezza del motociclo solo se correlata al passo. Inoltre la scelta di un valore piuttosto che un altro dipende anche dal carattere che i progettisti vogliono dare ad una certa motocicletta, magari orientandosi verso valori che facciano diversificare la sua guida dalle concorrenti.

L’avancorsa e l’angolo di inclinazione dell’asse di sterzo sono particolarmente importanti in quanto definiscono le caratteristiche geometriche principali dello sterzo e quindi concorrono a definire le proprietà di maneggevolezza e di stabilità direzionale del veicolo: a parità del raggio della ruota e di offset, aumentare l’angolo di inclinazione del canotto di sterzo comporta un conseguente accrescimento dell’avancorsa. Basta anche un solo grado di inclinazione in più per ottenere aumenti dell’avancorsa di 5-7 millimetri.
Un esempio di ciò sono i cannotti di alcune moto stradali che sono dotati di eccentrico il quale,ruotato, causa una leggera variazione dell’inclinazione dell’asse ed una conseguente variazione dell’avancorsa. Questo accorgimento torna molto utile in pista dove, a seconda del tipo di tracciato, si può optare per una moto più stabile o più veloce nell’inserimento in curva.

A questo punto dovrebbe essere chiaro come questo valore sia intimamente legato con la stabilità di una motocicletta e perché, a seconda delle destinazioni d’uso, se ne definisca un certo valore per soddisfare le diverse esigenze.
Questo dato è stato molto preso in considerazione dai costruttori Svedesi di telai per moto “CHOPPER”, che riescono a costruire moto che hanno delle forcelle lunghissime e che, grazie ad adeguato calcolo dell'avancorsa, sono guidabili e non si coricano in curva.

Commenti

(28/7/2014, 11:03)

Sicuramente chi ha scritto questo articolo ha delle conoscenze di meccanica molto avanzate, oserei dire che e un ingegnere meccanico.

(17/8/2014, 23:10)

Ci fosse stato qualcuno (a parte il sottoscrtitto) che ha commentato questo post? E poi c'è pure chi si lamenta che non si fanno più discorsi tecnici........