L'appuntamento con il Doc era fissato per le nove e mezza del mattino, sotto casa mia a Udine. Le previsioni meteo, il giorno prima, erano favorevoli. Finalmente potevamo fare il nostro viaggio, più volte rimandato a causa del maltempo, fino a Portogruaro, per andare a trovare un amico e passare qualche ora con lui. Non è che ci manchino le occasioni, anzi... Eravamo già stati venerdì, ma in auto... Quello del giro in moto a Portogruaro, però, è quasi un rituale estivo da quando ho la moto.

Attraversiamo Udine e, per vie secondarie, prendiamo la Pontebbana sulla rotonda di Orgnano. Se fossimo partiti prima, avrei fatto un itinerario diverso, più lungo. Tant'è...

Approfitto della sosta per avvertire l'amico portogruarese di aspettarci per pranzare insieme.
Ripartiamo, sempre sulla Pontebbana e, passato il fiume Tagliamento, che segna il confine tra le province di Udine e Pordenone, ci dirigiamo verso S. Vito al Tagliamento.
Il centro storico di S. Vito al Tagliamento



Arriviamo alla periferia di Morsano al Tagliamento, passando le frazioni di Bando e Saletto, ci dirigiamo verso il centro del paese.

Uno scorcio di Morsano

Attraversando le varie frazioni (Villanova della Cartera, Malafesta, S. Mauro, Palazzetto, ecc.), in località Pozzi di S. Michele al Tagliamento ci dirigiamo verso Fossalta di Portogruaro, su una strada secondaria, poco trafficata. Oltrepassiamo Alvisopoli (voluta dal Doge Alvise Mocenigo, da cui il nome), passiamo il centro di Fossalta di Portogruaro e, fatti pochissimi chilometri sulla statale 14, eccoci giunti alla meta!!! Il nostro amico ci aspetta per andare a pranzare in un locale di Portogruaro.
Portogruaro è un comune situato all'estremo lembo orientale della provincia di Venezia. E' famosa per essere stata ricordata da Ippolito Nievo nel suo romanzo "Le confessioni di un italiano". Ha molti interessanti scorci, davvero suggestivi, ricordando una Venezia in miniatura.
Un palazzo del centro di Portogruaro... non sembra Venezia?
Un suggestivo scorcio del fiume Lemene, che attraversa Portogruaro
I mulini sul Lemene
Il palazzo comunale
Uno scorcio di Via Martiri
Un altro scorcio del Lemene
Il Pozzo del Pilacorte, con le gru
Portogruaro, come dicevo, terra di confine... Qui si parla indiferrentemente il veneto e il friulano, e la cucina spazia dalla tipica lagunare a quella più "intensa" dell'entroterra. Ce n'è per tutti gusti.
Se vi capita, fateci un salto, magari in occasione di una delle tante manifestazioni che si succedono nel corso dell'anno. Ora è in pieno svolgimento la 28* Estate Musicale, che vede arrivare artisti da tutto il mondo, i quali si esibiscono, nelle location più suggestive, per concerti aperti al pubblico.
La locandina dell'evento



Insomma, mi pare bene, no? Io ci ho vissuto 17 anni e, tutto sommato, non ci stavo male. Le mie figlie vivono ancora là. Questo fatto, oltre ad avere un amico di tante avventure, fa sì che, periodicamente, ci torno.
Ma rientriamo in argomento. Dopo aver mangiato in un locale del centro, fatti due passi e due chiacchiere con l'amico, decidiamo di volgere le prue verso casa.

Il tempo ci è amico, anche se, a un certo punto, il cielo torna a frasi plumbeo. Il traffico è leggero e scorrevole. Attraversiamo vari paesini della provincia di Pordenone (Pravisdomini, Villotta, ecc.), e arriviamo a S. Vito al Tagliamento.
Tanto per facilitare le cose, nonostante il cielo sia sempre più minaccioso, giriamo per Casarsa della Delizia, da dove poi la Pontebbana ci porterà diritti a Udine.


Il nostro "girino" è finito. Al mio arrivo, il contachilometri segna circa 170 km. Non male, considerato che, facendo il percorso diretto di andata e ritorno, sarebbero stati circa 100!
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